PROCURAVO le donne solo per fare dei favori ad alcuni amici, non ho bisogno di guadagnarmi la vita in quel modo. Io ho la possibilità di vivere di rendita». Così si è difeso ieri mattina davanti al gip, Vinicio Cantarini, durante l’interrogatorio di garanzia Marco Cappelli, più conosciuto come Pucci, il riminese di 60 anni direttore di sala del night riccionese ‘La Perla’, arrestato nell’ambito dell’inchiesta «Ubris» insieme a Luca Lombrini, Vittorio De Leo e Rodolfo Luciani, accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione all’interno dello stesso locale. Cappelli (assistito dagli avvocati Marco Ditroia e Valentina Broccoli), ha anche spiegato il ruolo che aveva all’interno del locale e che si era licenziato a fine dicembre del 2014.
RIMINI. IL PROCESSO ZINNANTI SI APRE COL REBUS IMPRONTA.
Il giovane omicida del taxista da ieri alla sbarra per la rapina a mano armata del 2009 alla farmacia di via Euterpe. I difensori contestano i criteri di comparazione, ma ci sono quindici punti in comune
Era il 21 marzo 2009 quando la farmacia di via Euterpe venne rapinata all’ora di chiusura da uno sconosciuto travisato e armato di pistola. Un delinquente che costrinse il personale a rientrare e consegnargli 5.500 euro dalla cassaforte. Al tempo, per i casellari giudiziari Marco Zinnanti era ‘solo’ un 19enne noto alle forze dell’ordine per alcuni guai con la giustizia, ma non ancora l’omicida reo confesso del povero taxista Leonardo Bernabini. Oggi che per quell’efferata uccisione sul colle di Covignano il riminese 23enne si trova in carcere è chiamato a rispondere anche di quell’episodio, grazie al racconto circostanziato dei due dipendenti (si ricordarono che aveva appoggiato la mano sullo stipite) e agli investigatori della Squadra Rilievi Tecnici del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Rimini che si misero al lavoro alla ricerca di possibili tracce ed elementi utili e scovarono un’impronta digitale. Il reperto, inviato al Ris di Parma, dopo l’esame comparativo risultò appunto appartenere al dito medio della mano sinistra di Marco Zinnanti ed è su questo che si giocherà il processo in giudizio immediato che si è aperto ieri mattina. Il dibattimento è iniziato con l’ammissione delle prove e gli avvocati Marco Di Troia e Valentina Broccoli hanno inizialmente presentato un’eccezione chiedendo (e ottenendo) la non ammissione dei documenti e dei testimoni relativi al precedente processo per omicidio.
FERRARI. MAXI TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI.
Usavano auto di lusso per simulare scontri e chiedere risarcimenti. A processo 19 persone
La mega truffa ha riguardato colossi del mercato assicurativo italiano come il gruppo Unipol Sai (che unisce Milano Assicurazioni, Unipol e Fondiaria), Hd Assicurazioni e Genertel che naturalmente figureranno come parte offesa nel processo. La procedura per simulare il sinistro e chiedere poi il relativo risarcimento era sempre la stessa: un tamponamento tra più auto con il coinvolgimento di mezzi di lusso come Ferrari, Porsche, Audi, Bmw, Chrysler. Luisa Ragosa e Danilo Pretelli (in origine gli indagati erano 21), quest’ultimo difeso Valentina Broccoli del foro di Rimini.